teknoscienze.com

L’interazione tra alimentazione (come fattore ambientale) e geni è una diade di primaria importanza per la prevenzione, gestione e comprensione di diverse patologie croniche, tra le quali spiccano le patologie obeso-correlate (OC). Ad oggi, l’obesità rappresenta una delle maggiori cause di mortalità in diversi paesi, gravando spesso in maniera significativa sulla spesa sanitaria.
Nuovi studi nelle scienze genomiche in termini di medicina personalizzata, come la nutrizione personalizzata o nutrigenetica, basati su informazioni genetiche ed epigenetiche, insieme allo stato fisiopatologico, età, sesso e livelli di stress del paziente, rappresentano ad oggi nuovi approcci terapeutici multidisciplinari di notevole successo [leggi articolo completo].


ilmattino.it

È stato scoperto un possibile bersaglio terapeutico per la cura del glioblastoma multiforme, il tumore del cervello più aggressivo e che oggi ha una sopravvivenza di appena 12-18 mesi. A raggiungere questo risultato è uno studio italiano pubblicato sulla rivista Brain Sciences e condotto dai ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e dell’Università Sapienza di Roma. Il glioblastoma multiforme (Gbm), è un tumore tipico delle cellule gliali dell’encefalo, si manifesta principalmente nel cervello, ma può anche originare in altre sedi del sistema nervoso centrale (Snc) come il tronco cerebrale, il cervelletto e il midollo spinale. Tranne rarissimi casi non si diffonde al di fuori del sistema nervoso, ma invade e migra all’interno del solo tessuto cerebrale [leggi articolo completo].


altoadige.it

Il glioblastoma multiforme (Gbm), è un tumore tipico delle cellule gliali dell’encefalo, si manifesta principalmente nel cervello, ma può anche originare in altre sedi del sistema nervoso centrale (Snc) come il tronco cerebrale, il cervelletto e il midollo spinale. Tranne rarissimi casi non si diffonde al di fuori del sistema nervoso, ma invade e migra all’interno del solo tessuto cerebrale. Per questa forma di cancro si stima in Italia un’incidenza media di 8 casi ogni 100.000 abitanti e rappresenta circa il 54% di tutti i gliomi diagnosticati [leggi articolo completo].


romadailynews.it

Ricercatori dell’Università Cattolica – Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e dell’Università di Roma Sapienza hanno scoperto un possibile bersaglio terapeutico per la cura del glioblastoma multiforme, il tumore del cervello più aggressivo e maligno, caratterizzato da una sopravvivenza di appena 12-18 mesi. È la prospettiva che si intravede nei risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Brain Sciences, condotto dal dottor Filippo Biamonte, dottore di ricerca del Dipartimento di Scienze Biotecnologiche di Base, Cliniche Intensivologiche e Perioperatorie della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, e coordinato dal professor Alessio D’Alessio, associato di Istologia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, in collaborazione con il professor Antonio Filippini, ordinario di istologia e embriologia umana del Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico legali e dell’Apparato Locomotore dell’Università Sapienza [leggi articolo completo].


secondotempo.cattolicanews.it

Diversi studi hanno suggerito il ruolo chiave di una popolazione di cellule staminali tumorali ritenute responsabili della resistenza del tumore ai trattamenti chemioterapici e radioterapici. Reelin è una glicoproteina molto grande della matrice extracellulare che contribuisce alla migrazione, al corretto posizionamento e alla sopravvivenza dei neuroni, principalmente durante lo sviluppo del cervello. I ricercatori hanno studiato reelin in campioni provenienti dal tumore (GBM) e dal tessuto peritumorale (circostante il GBM) di vari pazienti. Lo studio ha evidenziato una più elevata espressione della proteina reelin nel GBM rispetto al tessuto peritumorale. Inoltre, gli studiosi, hanno focalizzato la loro attenzione sulle cellule staminali tumorali provenienti dalle due sedi, riscontrando un forte segnale dell’RNA messaggero (mRNA) di reelin e del suo adattatore molecolare DAB-1 (una molecola-interruttore che si lega a reelin e le permette di funzionare) sia nelle cellule isolate del tumore che in quelle derivate dal tessuto peritumorale [leggi articolo completo].


healthonline.healthitalia.it

C’è davvero il rischio che alcuni prodotti italiani vengono messi al bando? In che modo è possibile aumentare la consapevolezza alimentare?

Health Online l’ha chiesto a Filippo Biamonte, Dottore di Ricerca Biologo nutrizionista del network Health Point (centri di servizi di telemedicina).Dott. Biamonte, cosa ne pensa? L’azione dell’Onu è quella di limitare i cibi che contengono grassi saturi, zucchero e sale. Si corre davvero il rischio che alcuni prodotti Made in Italy possano essere classificati dall’OMS come poco sani? [leggi articolo completo].


www.scienzainrete.it

Pubblicato sulla rivista Neurotoxicology uno studio che conferma la patogenesi multifattoriale dell’autismo. La ricerca, finanziata dalla Fondazione USA Autism Speaks e realizzata dall’Irccs Fondazione Santa Lucia e dal Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Pisa, dimostra come non sia un unico fattore a innescare la patologia ma l’interazione fra tre fattori: genetico, sessuale e ambientale. “A dare l’input alle nostre ricerche è stato il libro “La triplice elica” del biologo evoluzionista Richard Lewontin” spiega Filippo Biamonte, uno dei firmatari della ricerca, attualmente in forza  presso l’Istituto di Istologia ed Embriologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma [leggi articolo completo]. 


repubblica.it

LA RELAZIONE tra vaccinazione anti-morbillo-parotite-rosolia (Mpr) e autismo è già stata smentita definitivamente. Le cause che portano allo sviluppo del disturbo, però, sono ancora sconosciute ma esiste un consenso nel sostenere che alla base non vi sia un unico fattore. Geni, ormoni e ambiente sono i tre elementi che, insieme, possono indurre a sviluppare il disturbo secondo uno studio sperimentale condotto a Roma dai ricercatori della Fondazione Santa Lucia, del Campus Bio-Medico di Roma e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) [leggi articolo completo].


www.healthdesk.it

Un mix di fattori genetici, ormonali e ambientali può portare allo sviluppo di comportamenti autistici. La prova arriva da uno studio dell’Ircss Fondazione Santa Lucia e del Campus Bio-Medico, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Pisa. La ricerca, recentemente pubblicata on line su Neurotoxicology, conferma la validità dell’ipotesi patogenetica multifattoriale e propone un modello che tenga conto di queste componenti per rilevare il rischio autismo. Attualmente, le cause dell’autismo sono ancora sconosciute, ma esiste un consenso nel sostenere che alla base non vi sia un unico fattore, ma l’interazione tra fattori diversi. Sicuramente la componente genetica riveste una notevole importanza ma studi statistici ed evidenze clinico/sperimentali indicano che anche le variazioni ormonali durante lo sviluppo e possibili tossici ambientali hanno un grosso peso. E da questi elementi sono partiti i ricercatori per dimostrare le interazioni a livello cellulare e comportamentale dei tre fattori imputati nella genesi del disturbo autistico: il fattore genetico, quello sessuale e quello ambientale [leggi articolo completo].


healthonline.healthitalia.it

L’intervista al dott. Filippo Biamonte, Dottore di Ricerca Università Cattolica di Roma e Biologo nutrizionista. La salute inizia anche dalla tavola. Seguire un regime alimentare sano è una delle regole fondamentali della prevenzione primaria per la tutela della nostra salute. Uno dei grandi pericoli ai quali dobbiamo prestare massima attenzione è la presenza, in alcuni alimenti, dei metalli pesanti: nichel, ferro, argento, antimonio, bario, alluminio, cadmio, cobalto, manganese, mercurio, rame, cromo, stagno, titanio, piombo, tallio, zinco, vanadio – da anni oggetto di diversi studi scientifici perché secondo gli esperti, possono avere delle conseguenze sulla salute, con lo sviluppo di gravi patologie [leggi articolo completo].